La terza sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 4870/17, ha confermato la decisione del Tar Lazio
Il Consiglio di Stato ha detto sì alla concorrenza nel mercato degli emoderivati, ma l' autorizzazione sarà solo per le aziende che garantiscono dai rischi di contaminazioni. Nella sentenza si precisa che - sempre che sia garantita la tutela della salute dal rischio di contaminazione del sangue raccolto in Italia - "un sistema più aperto al mercato europeo è strumento essenziale per assicurare il contenimento della spesa sanitaria e, al contempo, migliorare i livelli di sicurezza del plasma e di efficacia dei farmaci prodotti (condizioni che un sistema tendenzialmente monopolistico non è in grado di assicurare)".
La terza sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 4870/17, ha confermato la decisione del Tar Lazio che aveva respinto il ricorso proposto da una società di produzione di farmaci emoderivati con stabilimenti in Italia, contro l'autorizzazione concessa a due aziende concorrenti, operanti rispettivamente in Svizzera e in Svezia. I giudici di Palazzo Spada hanno chiarito che, essendo in tali Paesi il sistema di raccolta del sangue pubblico e no profit, tali condizioni garantiscono dal rischio di contaminazione del plasma italiano.
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